Per molti di noi la lebbra è una malattia di cui abbiamo solo un remoto ricordo, pensando a Gesù che cura i
lebbrosi, a san Francesco che bacia un malato o madre Teresa che li accoglie e li cura dando loro un tetto.
Ma questa terribile malattia è ancora presente oggi, con dei numeri che dovrebbero fare spavento: insieme
ad altre 19 malattie tropicali dimenticate, la lebbra colpisce più di un miliardo di persone generando
disabilità e allontanamento dagli affetti più cari per il ribrezzo generato dalle deturpazioni della cute, oltre
alla perdita del tatto.
Queste malattie tropicali colpiscono duramente dove ci sono povertà, mancanza di igiene e alimentazione
adeguata ma la lotta può essere vinta, specie se si riesce ad effettuare la diagnosi e la cura in tempi brevi, ai
primi sintomi.
Una delle persone che ha lottato di più contro questa malattia è Raoul Follereau che creò nel 1954 la
Giornata mondiale dei malati di lebbra in corrispondenza dell’ultima domenica di gennaio. Da allora,
ogni anno viene rinnovata questa richiesta di aiuto in sempre più paesi del mondo, senza distinzione di
religione. In Italia, chi ne ha seguito le tracce è l’Aifo (Associazione italiana amici di Raoul Follereau) che
da anni lotta per la presa di coscienza da parte delle persone di questa malattia e la raccolta fondi che
garantisce ai malati salute, protezione e inclusione, permettendo così di ridurre il rischio di allontanamento
dalla propria famiglia e dall’intera società civile.
Domenica 29 gennaio ci sarà nuovamente la mobilitazione dei volontari in tutta Italia per chiedere a
ciascuno di noi di non “passare oltre” al nostro fratello sfortunato ma di essere per loro buoni samaritani:
nei banchetti che verranno allestiti, sarà possibile acquistare miele e riso per aiutare la lotta a questa
malattia.
Ad Alba, grazie alla disponibilità di don Pierluigi Voghera, il banchetto sarà presentato presso la chiesa
della Trasfigurazione a Mussotto prima e dopo la messa delle 11. A organizzarlo, sarà l’Ordine Francescano Secolare, l’ordine di laici sia single che sposati, che hanno scelto di vivere la Regola di san Francesco d’Assisi nella loro quotidianità.
Rajesh Porcellana – Ordine Francescano Secolare